img La gran rivale  /  Chapter 10 No.10 | 45.45%
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Chapter 10 No.10

Word Count: 6215    |    Released on: 04/12/2017

altura e vi si arrivava per un lungo viale, tetro ed aristocratico, fiancheggiato d'ambe le parti da piante secolari. In fondo vedev

eduto svolgersi tra le sue mura i tenebrosi drammi del medio evo, ed a' suoi piedi passare i cavalieri vestiti di ferro, pure a molte e molte cose aveva assistito essa pure. Edificata sul finire del regno di Luigi XIV, aveva avuto tra le sue sale le magnifiche feste di quel tempo, coi marchesi dalle enormi ed arricciate parrucche, con le

assistito ai bagordi del Direttorio; tra le sue mura si era udito imprecare contro il Buonaparte (come i sostenitori dell'antico stato di cose chiamavano l'impe

liquia vivente di un'epoca trapassata, che attraverso alle scosse della rivoluzione e alle vittorie dell'imperatore aveva conservate le sue idee per intero, i suoi beni in parte, la sua cipria ai capelli

a vegetazione parassita si arrampicava in disordine con libertà veramente rivoluzionaria.-Le grandi sale erano nude, fredde e severe. Quelle sedie della malcomoda e disgraziosa forma che si usava sotto l'Impero, quei tavoli coperti di gelido marmo bianco o venato, con le gambette ornate in alto da bocche di leone dorate, e assottigliantisi verso il basso, quei sofà dritti dritti e duri coi cuscini a

ione delicata, dai lineamenti finissimi. La quale possedeva de' magnifici capelli castani chiari che alla gran luce prendevano dei

ella casa e portavano la loro sdruscita livrea verde e oro con la fierezza con cui il loro padrone portava il costume di corte-egli

lla vecchia dimora. Allora, per otto mesi all'anno, le v?lte delle lunghe sale non erano colpite da alcuna eco, le imposte stavano chiuse ermeticamente e tutto non ripigliava vita che nell'autunno. All'approssimarsi di codesta stagio

ranzava, con sua figlia, in una gran sala a pian terreno servito da cinque servitori, molto affa

ilesse più volte con visibile contento e per tutto quel giorno fu d'umore insolitamente faceto, come se una decina d'anni gli fosse stata levata a un tratto dalle spalle. Camminava

re una nuova fisonomia alla sua vecchia casa, che pure amava tanto com'era. Le grandi sale di ricevimento, chiuse da molti anni, furono aperte; le coperte di tela levate dai mobili, le pieghe maestose delle tende accuratamente spolverate, le ragnatele spazzate dagli angoli della v?lta dove si stendevano comodamente, i veli tolti agli specchi, i vasi riempit

levate dai viali, i fiori appassiti strappati; i rami troppo lunghi tagliati, e si

dere qualche cosa

. Quella mattina dunque, non avendolo veduto comparire, si era già posta nella sua dimora favorita, una sala

va per la musica. Essa sapeva suonare il cembalo per

ni quando anche il padre morì. Egli si trovò solo, ricco soltanto di gioventù e di speranze. Il conte di Montsauron si diede a proteggerlo: fece comperare alcune sue composizioni da un editore a Parigi, e l'incaricò di dar lezioni a sua figlia.-A molti parrà strano che un uomo con le idee del vecchio conte avesse a mettere così vicino a sua figlia un giovane di venticinque anni, ma bisogna pensare che Paolo era

ratto il conte entrò-cosa insolita a quell'ora. Era vestito con molta cura ed il suo viso sembrava irradiato da una

e oggi ti abbi a far bella,

dir molte cose passava i

ndò Ida, fissandolo coi

vedrai fra

te forse

ngato del primo, venne ad i

tupì di un avvenimento tanto straordinario, come davvero att

iovane, buon gentiluomo e padrone di grasse terre in Normandia che quei briganti del 93 non gli hanno

alto, benissimo fatto, coi lineamenti regolari, col viso distintissimo e che dinotava un uomo di un certo ingegno. Aveva bellissimi

ol cappello alla mano e il sorriso sulle labbra. Rispose calorosamente all'accoglienza calorosa che gli fece il signore del luogo, e poi, volt

venuto preparato ad ammirare la bellezza e la grazia, ma se avessi saputo la realtà c

e, e si dedicò affatto a lui c

ese sostenne una conversazione brillante e fiorita, essendo sempre cordiali

ante cugino non poteva a meno di occupare la sua immaginazione. Inoltre una voce segreta, ch'

chia di divertimenti e di noie, non la conosceva che di nome. Il suo cuore batteva, ma non aveva mai palpitato. Il soffio inebriante della primavera, che fa sembrare più fragranti le rose e più lucenti le stelle, era passato su di lei-pure ignorava ancora l'amore. Era di quelle nature passive e indifferenti in appar

aveva a parlarle di cose importanti. In due parole le disse che il marchese di Sentis era venuto apposta dal fondo della Normandia per vederla-perchè voleva prender moglie e l'unione con la loro casa la credeva u

o. Ieri mi pareva che non ti dispiacesse.

ero uno strano effetto? Si sentì una fitta al cuore ed il leggiero rossore, che le

ne a tutt'altro motivo che al vero,

in queste circostanze è la maggior rispo

si sentì turbata.

ani incrocicchiate, l'occhio fisso al su

suoi pensieri andavano, andavano senza che ella s

a a quel modo se a un tratto non

cameriera

è nella sala verde e

d'un verde pallido, sbiadito dal tempo. Non era molto grande, ma altissima; poco addobbata e assai in disarnese, ma dalla finest

ora. Anch'esso, come il resto dei mobili, era della forma

i si alzò, la salutò con una inflessione di voce che dinotava a un tempo e la famigliarità derivant

e ciò accadeva due o t

are le prepotenti aspirazioni della sua età. La vita gli era apparsa fin dai primi anni con una ben seria fisonomia, e

a frequente d'Ida lo avesse

timento che lo invadeva, non potendo esso avere che tristi conse

esaminare pacatamente il proprio animo; temeva

Id

i tutto quell'innata passione per la musica-la più grande traduzione dell'a

ata una parola non frivola, ma e

ibrare con gli accenti appassionati della musica italiana o delle soavi melodie tedesche, il cuore le batteva s

guardava lo spazio e si accendeva di una luce arcana, come avesse veduto una visione del cielo aprirsi d'un tratto-coi capelli mossi dal vento

uscita dalla sua bocca. Ella, dal canto suo, era g

ciò come al solito. Paolo era pallido,

bito aveva capito lo scopo da cui era condotto. E sebbene il suo amore per Ida fosse privo d'ogni speranza-pure quell'ann

oteva arrestare a questo pensiero. E poi il tormento, la tortura di dover assistere alla gioia degli altri col viso sereno e l'inferno nel cuore, di dover essere spettatore della festa, della cerimonia forse!... E la paura di tradirsi!...

il pezzo che sonava e si appoggiò al leg

invece di continuare il pezzo incomin

ene quale-una di quelle in cui il gran Tede

a d'amore, tetra come lo sperdersi di una speranza. Poi si accendeva, si animava, diventava forte come il muggire di una tempesta, combat

da non sembrare quasi più una creatura terrena. Questa volta con l'anima involontariamente piena d

itato e non potendo più resistere alla brama di sapere la verità, l'intera verità (sebbene si fosse prome

mia indiscrezione.... a

qua

a che vi concerne molt

ose Ida, impallid

ro ch

vane si senti

chiesto la mia mano? interru

ata. Si alzò e chiuse il cembalo. Stette un momento immobile e pensierosa, di

o che Ida aveva lasciato e si

ne di Paolo. Per una rivelazione subitanea, aveva al te

va assai poco. Sentiva per il marchese un'a

ra a suo padre che n

a felicità; le disse ch'ella certo avrebbe poi amato il marchese; e tutte insomma le ragioni buone e cattive che potè trovare. Le cantò le lodi del marchese enumerando le sue molteplici qualità,

Quel cuore che ella si lasciava persuadere d

ò ad acc

decisione presa. Le parve che le sarebbe impossibile di lasciare quella

povero

canzone di Weber che io adoro e

che presto doveva lasciare, il suo cuore a un tratto si gonfiò, sentì una triste

era venuto, mentre non lo si vedeva che nelle ore prescritte per la lezione

he le balzava contro

ciulla era un

disse, ho a

olta ch'ella l

che non re

i Sentis, che non tarderà ad arrivare.-E fra un mese sarò sua mogl

so nel fazzoletto

e il suo labbro

e dei vostri amici di qui ve

. mormorò Ida.

do gli ste

. La strinse passionatame

Vi amo, Ida. In quest'ultima ora, in quest'ora tristissima d'addio, non so come osi dirlo, ma lo dico. Vi amo, vi adoro, non vivo che per voi. So quanto ne separa. Voi non avreste mai potuto a

, anch

dine dei due giovani ebbe una rapida intuizione di ciò che si passava.

ra es

poserò mai il marchese di

e tra una settiman

era ferma, m

to dipendeva da un capriccio di fanciulla per Paolo.-Le mostrò affettuosamente, paternamente

lce, ma in

empo. Sapeva che Paolo non poteva diventare suo marito.-Perchè dunque non accettare la mano del marchese?-Perchè arrecare tanto dispiacere a un padre che la adorava?-Un mutamento di vit

trimonio; e quella sera, stanca delle emozioni della

Paolo venne a

Ida e il marchese, sarebbe stato ingratissimo verso il conte, cui doveva pur tanto, arrecandogli un fortissimo dolore,

cecamento della passione che non esclude il pudore, e al tempo stesso cercò di partecipare a lui un po' della propria forza fittizia. Gli disse di ricordarsi ch'ella non avrebbe mai amato che lui sulla

temi. Io non verrò più per la lezione. Il conte mi ha detto che ora sareste talmente occupata dei preparativi da non aver più tempo per la musica. Egli fa

on poteva parlare.-Gli stese la mano

sorgeva invece lentamente e fortemente in lei, e tutta la riempiva. Avrebbe sacrificato ogni cosa per non aver acconsentito, ma ormai capiva che non poteva più retrocedere, e come presa da vertigine, camminava dritto verso il precipizio. Se ella avesse pregato suo padre, egli avrebbe tratta

alanteria compita riuscirono a diradare la nube di me

del conte, e gli amici numerosi del marchese di Sentis. La vecchia casa silenziosa e tranquilla fu ancora, per un momento, piena del rumore e del brio che l'avevano agi

el sabato l'orrore della sua p

sò. Domani tut

sua promessa di tornare a dirle addio.... Cercava anz

a ora un nuovo incanto a' suoi occhi; era quella che l'ultima volta aveva cantato con lu

escrivere il

isturbata. Questa è l'ultima volta. Vostro padre non sa che io sia qui; non lo v

rese la mano, cop

violento, e si dir

a un istante, mormorò

e le si se

ere.... ma nel parlare i sin

a volta la canzone di Weber,

cui vi erano delle la

metà si fermò e died

quanto amasse colui c

rte, ma ora tutte le sue ri

ntre con l'altro braccio le cinse la vit

lla testa piegò come un fiore carico di rug

nza quasi saperlo-ora non p

ra si riunirono e si pre

eparare per sempre, battevano l'un contro l'

bile che non si apparteneva più le balenò alla mente. Comprese d'impr

he suo padre avesse ad entrare, e Paolo

do il più stravagante; il medico fu chiamato.

una visita e si mostrò aff

coperto di trine mandato da Parigi; si lasciò posare sulla testa la corona nuziale, e b

veva ricevere. Pure si volle illudere ancora, e pensò che le magnificenze del castello di Sentis

olo, senza amici (la maggior parte non vivevano più o eran passati nelle file degli altri partiti), e Ida, l'imagine vivente di sua madre, la sola

e con voce ferma, ed uscì dalla cappella a braccio di su

el passare dalla gran sala di ricevimento si rammentò il posto ove era caduta a cinque o sei anni da una delle alte sedie a bracci

delirio della notte l'aveva sì fattamente agitata, che tutto, dinanzi all'orribile realtà del suo sacrifizio, si confondeva, si ottenebrava. In quei giorni ella aveva sofferto più di quello che sapeva, e l'effetto di quella sofferenza ora le piombava adosso fulminante. Quando l'epoca del matrimonio era stata fissata e che i giorni si succedevano con la loro inesorabile velocità, le pareva che qu

va parole incoerenti. Ella era calma e quieta, ma la mente sembrava oscurarsi. Si pot

delirii? O non è forse invece questo svanire della natura umana, all'ultimo momento, la saggezza d'una nuova vita che sembra follia in questa? Quell'occhio che non distingue più chiaramente le cose di quaggiù, è reso cieco da una tenebra che lo ha

a fittizia scemava d'istante in istante e si sentiva soccombere sotto allo sforzo troppo grande. Dovette cedere. Si ri

bbandonandoli alla brillante conversazione dello sposo, e corse nella stanza d'Ida.

ella disse, v

Quando la vide assopita, la baciò in f

un'ora, d'un son

olo si ricordava d'aver molto sofferto. D'improvviso si toccò la fronte con la mano come si f

la galleria, i corritoi e

d accompagnandosi, can

embrava quasi più

la sala era impregnat

ire trov

lo fissasse coi suoi grandi

le mani, copre

o convulso che echeggiò stranamente tra

signore.-Sono la

. . . . . .

ilirsi. S'ammalò e la malattia fu lunga

to fu inutile. Vi furono in mezzo ai giorni di dolore alcune ore di speranza

ano, ell'era di quelle che muoiono. Nella sua delicata

curato del villaggio ed il conte stavano inginocchiati v

iscorsi erano incoerenti e strani, ma affettuosi per

dormire?. Così dicendo appoggiò la bell

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