img La gran rivale  /  Chapter 8 No.8 | 36.36%
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Chapter 8 No.8

Word Count: 2405    |    Released on: 04/12/2017

lia di un antiquario, la cui bottega era situata nel quartiere elegante e perciò ad una certa distanza. Era una giornata caldissima, e quando ella giunse, fu felice di p

armi antiche, di vasi, di mobili, nessuno sapeva meglio di lui vendere dei Murillo in gran copia ai forestieri. Le due ragazze ciarlavano già da una buona mezz'ora, e Paquita si disponeva a partire quan

, ch'era molto elevato, la pagò senza dire una parola e la intascò. Paquita era attonita dallo stupore; in che modo Giorgio sp

tello ed una signora elegantissima, una vera parigina, scese ed entrò. Dal suo cappellino scendeva un velo pi

o francese, le trine sono all'ordine com'ella

e all'attenzione ed aspettando il momento favorevole per svignarsela senza esser veduto. Egli sperava di non esser riconosciuto e ne aveva ben d'onde. Si era lasciato crescere la barba ed era tutto vestito d

la tinta bruna e quella barba. Ah, ah! è

dei motivi.... politici, rispose Giorgio che, non potendo più s

baldo d'interrogazioni, ma egli si ostina a tacere. Probabilmente, perchè non sa nulla nemmeno lui. Tutti dicono: chi sa dov

diplomazia non si scherza. E ditemi in

tro bastone. Intanto vedo Madrid. Adoro questa città. Domani sarò presentata a c

rgio seriamente. Si tra

i aspetta per andare dal gioielliere. Addio, duca. Sono contenta di avervi incontrato. Ah! è la Spagna che vi attira! Qui c'è s

io, ridendo questa vol

ospiratore. Non mont

io indirizzo. Addio. Qu

l mercante e seguita a distanza dallo strascico del suo vestito, sal

, con le sue volubili parole, interpellava il duca ad alta voce, a Paquita si rivelava un segreto fatale per lei, nell'alta posizione di Giorgio, e le si svelava ogni inganno. Fu tal

a casa un paio d'ore dopo con l'intenzione di anda

ioni molto importanti. Non vi posso dire di più per ora. Vi vedrò per un'ultima volta, poichè sento che non ne

qui

do la proibizione, di disubbidire per prima cosa, ma pensò poi ch'ella era una fanciulla intelligente assai e d'animo forte, e certo non di quelle che si spaventano per nulla; se dunque ella diceva: ?non venite se davvero mi volete un po' di bene?, doveva certo esservi un motivo ben serio. Quelle ultime parole specialmente lo addolorarono e gli fecero un male sì intenso, ch'egli capì di amarla ancor più di quello che credeva: ?....se davvero mi volete un po' di bene?, dunque ella dubitava di lui, dunque la confidenza non vi era più, dunque tutto si doveva ricominciare! E non una parola d'amore, non un accento vero, nulla! Ella lo supplicava a non andare, egli dovev

le. Egli dunque si calunniava quando poneva in dubbio di p

elle tende si moveva, i fiori del vaso appassivano-dimenticati. Non sapeva che fare; si annoiava come non si era mai annoiato; qualunque più piccolo rumore lo faceva sperare; ma nessuno veniva. Egli non uscì di casa, tranne che per

iamento operatosi in lui. Si ricordò i balli splendidi in cui tanto si annoiava, le signore bellissime che lo lasciavano freddo, le fanciulle che non gli sembravano belle, le cortigiane che gli parevano insipide. Pensò alle cene sontuose e pazze nelle quali l'allegria fragorosa ed ebete non va

nomia talmente diversa dalla solita, che perfino la sua bellezza aveva

or du

o impa

erdono e per prova ho voluto vedervi ancora, ma

uita

nonna è fuori; ho saputo mandarla via, lo feci perchè ave

chi io sia, se vi amo ugu

temi parlare e non m'interrompe

di donna molto ben dipinto, ma di scuola moderna, sebbene la bellissima figura che vi era rappresentata fosse vestita di un costume del cinquecento; il vestito, quadrato per davanti, mostrava il collo e il petto bianchissimi sul quale pendeva una collana di

molto dispiacere alla nonna ed ella stessa non fu felice. Ne so poco di più, poichè non conosco la sua storia che molto imperfettamente. Mia

o per lei. Pe

are per lei, ma ora è lassù e può ella pregare per noi; tu le devi venerazione. Ma più di tutto le devi d'essere virtuosa; io forse ti dovrò abbandonare presto; se ti lascerò senza appoggio, tu non dim

a è fals

lla signora che vi chiamò col vostro titolo; cosa ho sentito in quel momento, possiate, signor duca, nol sentirlo mai!... Ho voluto vedervi ancora una volta, sebbene forse sia male, ho aspettato cinque giorni per trovare la forza, ma è sol

a baciò, come avrebb

ssere corrisposto, una lotta terribile s'impegnò in me stesso; ma vinsi poichè decisi di dirvi tutto e partire. Dopo quella sera nel giardino-vi ricordate?-quando ci capimmo ambedue, feci uno sforzo di cui non mi credevo capace e venni per d

tutto è perdonato-e sebbene lontano

cattive, si presentarono d'improvviso alla sua mente. Una voce maligna gli susurrava all'orecchio: Imbecille! perchè partire

ete? Dite, non mi amate più? Non si può cessare di amare. Come volete che tutto sia finito fra di noi? Come

sentirvi parlar d'amore; non avete il nome col quale mi avet

lmente, ma vi era tanta freddezza nelle sue parole, che

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