img La gran rivale  /  Chapter 4 No.4 | 18.18%
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Chapter 4 No.4

Word Count: 2156    |    Released on: 04/12/2017

uo alloggio e dall'attitudine nella quale lo troviamo che la sua smania di vagabondare si è scemata di molto. Lo ritroviamo infatti seduto in un'ampia poltrona, vest

, la cui lettura però sembrava interessarlo mediocremente, poichè di tratto in tratto gettava uno sguardo indagato

della casa in faccia a quella ov'era Giorgio, lasciandone la base nella relativa frescura dell'ombra. Quella casa era, si può dire, l'opposto di quella abitata dal duca, poichè, sebbene di aspetto povero e poco pulito, aveva un carattere di vetustà assai romantico ed era di un'arch

abeschi mozzi mostravansi qua e là coperti da un pugno di verde muschio o erba, che vi aveva vegetato, Dio sa come, e lo stipite si vedeva esser stato ricco assai, mentre i vetri della finestra erano color di piombo e malamente incassati in una cattiva intelaiatura di legno dipinto in verde chiaro. Al di sotto intravedevasi come un avanzo di scudo sul quale uno stemma doveva essere stato inciso altre volte, m

erchio d'argento di un nécessaire, ordinati su di una tavola coperta di bianco, contrastavano con la semplicità delle pareti nude, dei mobili in legno comune e delle sedie di paglia. Da m

lettrice, ed essa non sarà troppo stupita se le diciamo che proprio in uno dei momenti in cui il duca volgeva più attento lo sguardo verso la finestra di faccia, questa si aprì, ed una figura di

sto francese, e la sua pelle era bianchissima. La bocca piccola e porporina, gli occhi allungati, espressivi, un po' infantili nello sguardo, il collo robusto e snello ad un tempo, le mani lunghe, strette, un po' magre, l'ovale del volto graziosissimo, ed una espressione derivante dal sorriso della bocca e più ancora da quello degli occhi, dall

perdendosi a poco a poco anche nelle classi meno alte, ma la sua veste brun

usa, depose la caraffa, e si appoggiò al parapetto, guardando ora i suoi fiori che sembravano ringraziarla allargando le corolle, ora i rari passanti nella via. In uno di questi momenti, Giorgio aperse a sua volta lentamente la finestra e si affacciò, osservando fissamente il bel quadretto che aveva davanti.-Ma questa manovra non gli riuscì troppo, chè appena la be

d una bella fanciulla qualunque con lo scopo semplicissimo di farle comodamente gli occhietti. Ma siamo obbligati a dire che i suoi amici (e questo non stupirà certo) non lo conoscevano punto se ridevano per una tal cosa; e che noi, con nostro grande rincrescimento, non abbiamo saputo in tal caso delineare come volevamo il

ssero ragione e ch'egli fosse proprio irrimediabilmente blasé. Riuscì a scuoterla però; ma malgrado questo, quando ebbe visitato tutti i monumenti, penetrato in tutte le chiese, ammirati tutti i quadri, dai paradisiaci Murillo fino ai Goya ed ai Ribeira tenebrosi e mistici, passeggiato e ripasseggiato al Prado guardando le senoras avvolte nel velo e mostrando le belle manine agitando il ventaglio irrequieto, fuma

emo) che lo divertì per la novità e l'eccitamento dello spettacolo, e qualche conoscenza fatta per caso

i quasi ignorava il nome; buoni ragazzi, fra i quali alcuni artisti di teatro che lo trattava

dei mezzi che cominciava, quasi involontariamente, ad adoperare per cacciare quelle prime nebbie di noia minacciose, era di fare degli studi artistici molto assidui su tutte le donne che passavano e che potevano forse esser belle. Non gli dispiaceva punto lo sguardo di

però si pentisse in alcun modo del suo viaggio,

o, calzato a perfezione da una scarpina che ne copriva solo la punta, era elegante di forma e pareva nel camminare raccontasse molte cose. L'accompagnava una donna vecchia, che un poco le rassomigliava. Sicuro che nessuno dei suoi amici lo vedeva, la seguì e la vide entrare nella casa che abbiam

ed aveva attentamente osservato col suo occhio scrutatore, l'aveva trovata molto bella, e di una bellezza che artisticamente gli rivelava un orizzonte nuovo e modificava un poco il suo gusto. Egli infatti, come abbiam veduto, era prima di tutto (chi gli darebbe torto?) ammiratore della bellezza pura, sculturale, greca. La Venere di Milo era la prima sulla lista-dopo, le altre. In mancanza di quella bellezza assoluta e completa di forme e di linee, amava l'espressione, l'anima, il c

sione era allegra, vivace e nulla più, le sue forme e le sue linee erano belle, ma non perfette. Il suo viso inoltre non raccontava una di quelle

o. I suoi nuovi amici, che quasi non conosceva, lo divertivano molto. Fece con loro qualche gita nei dintorni. I gio

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