ell'altro monte gemello, del bellissimo Somma. Il vulcano, che fuma tuttora, attrae intera l'attenzione del visitatore, il quale non
persone, fra le quali due naturalisti, un zoologo francese, ed un medico russo. Uscimmo di città alle sei del mattino, e dopo aver oltrepassato S. Giovanni, prendemmo a sinistra per gli ameni campi di S. Anastasia, ai piedi del Somma. Iv
nomato vino di Somma, e quindi entrammo nella regione ombrosa dei castagni, mentre, a misura che salivamo, le pendici diventavano più erte e la salita più faticosa. I fianchi del monte, fin verso la sommità, continuavano ad essere popolati di castagni e di una flora
ce di passi, attraverso cespugli, entro gole e sull'orlo di precipizi. Incontrammo rivi che scendevano quasi a picco, letti di torrenti
nelle grotte formate dalla lava basaltica e dalle ceneri indurite. Le varie qualità di cristalli e la stupenda pietra vulcanica si trovano parte a fior di terra e parte sepo
no ad una fonte che trovammo ad un terzo circa della salita. Sul monte Somma le sorgenti sono scarse e a quella dove ci fermammo, le cui acque non erano abbondanti, però fresche e di buona qualità, le nostre guide diederoil monte più arido, perchè crescono le ceneri, i lapi
rale, fin verso i monti di Sarno. Tutta la stupenda pianura si estende dalle colline che circondano il golfo, sulle quali sorge in parte Napoli, fino agli Appennini e ai monti del Matese. Si direbbe un immenso parco cosparso di castelli, di ville, di chiese, di monasteri, di città che spiccano
i; in faccia a noi, Marigliano; più in là ancora Nola, Ottaiano, Palma e Sarno situate propriamente a destra di Nocera, dove i monti chiudono la pianura. Era il giorno della Madonna delle Gr
a Napoli, non avrebbe tanto vantata a Mosè la terra promessa?. A noi però era riservato uno spettacolo più grandioso; non avevamo ancora veduto il Vesuvio. Ci avvicinammo alla vetta del Somma, la quale è segnata al suo punto culminante da una croce in legno, e, fatti ancora pochi passi sulla cresta sottile, ci trovammo tutto ad un tratto di fronte, e vicinissimi al vulcano, che sembrava balza
o; qui invece si contempla dall'alto in basso e si può benissimo guardare nel suo cratere e vederlo campeggiare in tutta la sua imponenza, sul fondo del cielo e del mare; inoltre si ha davanti agli occhi il cratere del Somma
il grigio e il giallo e con strisce di tinta nera dove colò la lava. I margini del cratere sono di colore giallo cupo, circondati da una striscia bianca, e dal suo interno si sprigionano leggieri vortici di fumo. A poco a poco l'osservatore si va rimettendo dalla prima impressione prodotta da quella vista imponente ed allora non può fare a meno di osservare le linee armoniche, le belle forme di quel cono, e la varietà delle sue tinte. Non ho visto nessuno spettacolo naturale simile a questo, dove il severo ed il grazioso siano così armoniosamente uniti. Anche dopo salito sull'Etna, debbo affermare che questa fusione di aspetti tanto diversi,
del Somma, godendo di tutte quelle
due ultime eruzioni, e quella a sinistra datava solo dal 1850. Si erano aperti allora sul cono cinque piccoli crateri, tuttora visibilissimi. Ci fu additato il punto preciso dove, durante l'eruzione del 1847, perdettero miseramente la vita un Tedesco ed un
atere e fortuna volle che fosse trattenuto, nella caduta, da una sporgenza di lava. Riportò la rottura di un braccio e di una gamba, e stette per ben due giorni in quella posizione, sospeso sull'abisso, fintanto che i suoi lamenti giunsero all'orecchio delle guide che avevano accompagnato sul monte altri forestieri. L'infelice fu tratto fuori per mezzo di corde, e bisogna
di ceneri e facendoci assistere a una stupenda lotta di elementi, che dava novella vita e nuovo carattere a questa contrada selvaggia. La nebbi
a furia di correre e di saltare, era riuscito, benchè vecchio, quasi novello Antonio, a fare la conquista di Cleopatra. Quel vecchietto allegro, pieno di vivacità
ssima posizione, di dove si scopre un'estesa vista. Attorno, attorno sorgono colossali tigli, i quali avranno almeno duecento anni, e la cui vegetazione così rigogliosa, a tanta prossimità del vulcano, dimostra che la località è molto sicura. Difatti le pietre e le scorie eruttate dal cratere, descrivendo una parabola, passano di sopra al romitaggio, e la collina su cui sor
uni coloni, i quali si sono stabiliti ai piedi del monte, di impiegati dell'Osservatorio e di una stazione di carabinieri. Nel giorno della Pentecoste vi si celebra una festa, ed allora vengono dalle città vicine forse undicimila persone, le quali si recano devotamente in processione dalla chiesa di S. Salvatore fino alla Croce ai piedi
are di quanto sia capace l'industria umana, imperocchè, non appena la lava è raffreddata, si cerca di trarne partito. Avevo già veduto nell'Osservatorio certe grotte bizzarre e chiusure di giardino lavorate artisticamente in lava, e nel romitaggio avevamo preso il
igne stupende, ed a contatto della stessa lava, quasi nelle ceneri, vegetavano
demmo farne presto un'altra. Dopo pochi giorni muovemmo, difatt
e falde dell'Etna, con la differenza che hanno un carattere tutto orientale più ancora di quelli. Le case piccole e a volta come quelle dell'isola di Capri e gli stessi campanili delle chiese sono costruiti di lava bruna. La popolazione è rozza, timida, povera; non sono riuscito a vedere una bella fisionomia. Eravamo scesi in una bettola a Boscoreale, per proseguire di là il nostro cammino sui campi di lava. Domandammo inutilmente delle fru
i, e quell'allegro aspetto di vita, presso tanto spettacolo di desolazione, mi parve pieno di contrasto. Vidi pure gli avanzi del palazzo
non è che una semplice passeggiata in paragone agli sforzi che costa l'ascensione dell'Etna, sopratutto per la grande rarefazione dell'aria, e per le continue emanazioni di gas dal suolo caldo e oscillante. Anzi, dopo aver camminato a lungo sui neri campi flegrei dell'Etna, sconfi
ano le tenebre, Napoli e le città della pianura campana si andavano illuminando. L'azzurra volta del cielo era rischiarata dalla come