urono tutti contenti. La nonna ringiovaniva per fare la bambinaia, il nonno era beato che non fosse nato
no dovrà fare il soldato, non sarà dunque mai al nostro fianco; questa
un asino! soggiu
rrugava la fronte, faceva gli occhi severi, a
le donne?... che cosa sono le mogli,
rispondeva tr
oi, e non dice che le loro mogli fossero nè bestie, nè eroine, erano donne. La donna non è simile all'uomo, sono gli uomini stessi che la gi
tolando, e gli teneva il broncio fino
a. Ma anche in seno d'una esistenza felice, Stefano non dimenticava mai i principii succhiati col latte, e sviluppati in tutta la loro forza dalla educazione paterna, dalle lotte del quarant'otto, e dai successivi avvenimenti della patria. Nessun galantuomo vi
e s'informava esattamente di tutto quello che
itati secreti e del
reviso i patriotti corrispondevano segretamente cogli emigr
a, correva incontro ai nonni, balbettava l
bina dormiva tranquillamente nella sua cunetta di vimini, perchè la madre voleva tenersela sotto gli occhi fino all'o
maestro col capitano; Stefano stava a guardarli, la Beppina lavorava nei vestitini della sua bimba. Quando erano soli il capitano giuocava agli scacchi con Stefano, o metteva in ordine i cartocci delle sementi, mentre suo figlio leggeva ad alt
cchini che si bagna
sciuti domandarono se il signor
ano avanti; e dopo di averli introdotti
loro
momento, abbiamo bisog
cendo che c'erano di fuori due figure antipa
il capitano se ne
mo a v
le donne inquiete, nell'ansi
Polizia, un commissar
sa perquisizione, misero sottosopra la casa, raccolsero varie lettere di Gervasio, dei documenti, delle carte varie, ne fec
ore sulla porta del salotto, guardate a vista, supplicavano invano che a motivo della bur
bina, che dormiva tranquillamente, poi si
oleva soccorrerla, non sapeva quello che
erale, due sbirri presero Stefano sotto le braccia e lo trascinarono, seguiti dagli altri poliziotti, fino ad una vettura che aspettava a piccola di
il suo Stefano, mandando dei singhiozzi convulsi che parevano soffocarla. Maddalena in ginocchio se la stringeva al seno, piangendo dirottamen
o ai patimenti fisici e morali del povero arrestato durante il viaggio, e poi negli orrori della prigione; conoscevano i processi lunghi e insidiosi dell'Austria, paventavano delle sue crudeltà; i genitori erano rimasti senza figlio, la moglie senza marito, la figlia senza
ono, oppressi dall'angosci
nella stessa notte. Accorsero gli amici, ma nessun conforto p
del padre, alla bambina, alla casa, alle dolci abitudini domestiche. Quel cambiamento repentino di vita, quel rapido trapasso dalle gioie serene della famiglia, alle torbide agitazioni d'un proces
cuore, sono accompagnati da tutte le angu
gione, e gli parve di essere stato sepolto vivo. Pensava alla vita passata come ad un altro mondo, abitato in un'epoca lo
martelli. Non intendeva le domande che gli venivano indirizzate, rispondeva con sdegnoso disprezzo, con
rze completa; rispondeva lentamente, con parole insensate. Il medico conobbe i primi sintomi d'una febbre tifoide, e ordinò che fosse subito trasportat
rare, e aveva perduto i sensi da qualche giorno, quando al
tomba, e camminavano sostenendosi reciprocamente, attraverso gli squallidi e infetti corridoi della prigione, sotto la scorta d'un attuario e d'un secondino. Il malato non c
ia, Maddalena sostenuta dal marito, e la Beppina trasportata da due infermieri. Adagiarono le misere donne in una carrozza che le condu
ericolosa, peggiorata dalla disperazione per la prigionia del marito, e dalle gravi notizie sulla sua malattia, che erano state comunicate da Mantova. Ma ogni resistenza fu vana; non valsero nè le ragioni persuasive del medico, nè i
nte il viaggio a forza d'energia, la quale la resse fino alla porta dell'infermeria, ma la abba
, e la violenta emorragia cominciava a svenarla. Non le mancarono le cure più sollecite e
un altissimo sentimento che sostiene il loro coraggio, ma le madri e le spose soccombono colle viscere straziate dalla violenza che le privò dei f
o vani tutti i tentati
ndo d'ora in ora tutte le forze v
ndò caldamente all'affetto della suocera la sua piccola Maria, mostrò il più vivo desiderio di rico
capelli che furono il suo diadema di sposa, e la sua corona di martire. Pochi giorni dopo moriva anche Stefano n
presso dell'altro, piangendo di dolore, fremendo di sdegno, e invocando dal cielo la pace ai defunti, il castigo di Dio